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Sopporta dunque con pazienza [o Muhammad]. La promessa di Allah è veritiera e non ti rendano leggero 1coloro che non hanno certezza.   2 La sconfitta di cui parla il secondo versetto della sura è quella che i Bizantini subirono in Palestina nel d.C. Eraclio, imperatore romano d’Oriente, deciso a contrastare l’azione espansionista dei Persiani, si scontrò con l’armata sassanide nei presi del Quds (Gerusalemme). Il suo esercito fu sbaragliato. I Persiani occuparono la Siria e l’Egitto, saccheggiarono le chiese e si impadronirono delle più significative reliquie della cristianità. Riferisce il Tabarì che l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) si dispiacque della sconfitta dei cristiani, mentre i coreisciti idolatri ne furono entusiasti. In questo contesto, la rivelazione che annunciava la futura rivincita dei Bizantini suscitò accese discussioni e Abù Bakr diede un’ulteriore prova della sua fede scommettendo cento cammelli sulla sua veridicità. Nel Eraclio sconfisse i Persiani e cinque anni più tardi combattè e vinse la battaglia definitiva in Iraq, nei pressi della città di Mossul. In base all’armistizio che fu siglato in seguito, ottenne la restituzione delle reliquie trafugate, tra le quali la croce sulla quale i cristiani ritenevano fosse stato ucciso Gesù. 3 A proposito di queste lettere, vedi Appendice 4 «tra meno di dieci anni»: abbiamo tradotto con questa espressione il termine «bid’i» che indica un numero compreso tra tre e dieci. 5 La maggior parte degli uomini hanno una conoscenza solo superficiale dell’esistenza. Le categorie in base alle quali stabiliscono la loro scala di valori e di conseguenza i loro comportamenti, tengono conto solo dell’apparenza (che è effimera), della materia (che è caduca), dello spazio e del tempo (che sono finiti). Oggi, nella cultura cosiddetta «occidentale», vediamo l’uomo investire un’enorme quantità di energie e di risorse per dare di sé un’immagine, per acquisire una pletora di oggetti per lo più inutili, per raggiungere in un dato ambiente e in un dato periodo posizioni di prestigio e di potere. Tutto ciò nell’oblio quasi totale della spiritualità considerata, ormai dai più, una stravaganza, un’anticaglia o un retaggio mentale dei popoli sottosviluppati. L’anima, invece, è la parte più nobile dell’individuo, la sua immortalità è la caratteristica che più avvicina la creatura al suo Creatore (gloria a Lui l’Altissimo), soffocarla e renderla asfittica, trascurando l’adorazione e il ricordo di Allah sono prodromi della rovina della vita terrena e della vita eterna. 6 Questo versetto allude agli arabi contemporanei all’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) i quali erano per lo più pastori nomadi o seminomadi. La loro cultura e il loro stile di vita erano molto diversi da quelle di altri popoli e civiltà già scomparsi che avevano lasciato vestigia di grandi città e di costruzioni imponenti. 7 «saranno separati»: i credenti dai miscredenti. 8 Nei verss. e la raccomandazione del Ricordo di Allah in ogni momento della giornata. 9 Da un pugno di polvere al possesso di un intero pianeta. Una trasformazione che non può prescindere dalla volontà di un Creatore (gloria a Lui l’Altissimo). 10 «tenerezza»: il termine che abbiamo così tradotto è «rahma» che il più delle volte rendiamo con «compassione». La «rahma» proviene da Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e fa sì che esista sulla terra ogni forma di amore, di misericordia, di simpatia. Abù Huray- ra disse: «Ho sentito l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) dire: “Allah Altissimo ha cento parti di misericordia, di cui una soltanto ha fatto scendere, distribuendola tra i dèmoni, gli uomini, le bestie ed i rettili: da essa nutrono vicendevole affetto; da essa traggono vicendevole compassione; per essa la fiera si volge amorosa al suo piccolo. Allah Altissimo ha riservato le altre novantanove parti di misericordia per usarne in favore dei Suoi servi nel Giorno della Resurrezione”» (Il Giardino dei Devoti, cit., p. 147). 11 «e dei vostri colori»: nel senso delle diverse razze che vivono sulla terra. 12 «…ricerca della Sua grazia»: con questa espressione il Santo Corano intende le attività rivolte a procacciarsi il sostentamento e i beni materiali. 13 «timore e brama»: il timore per il temporale e la brama per la pioggia che annuncia. 14 «si tengan ritti»: con questa espressione bisogna intendere che il cielo e la terra obbediscono alle leggi stabilite da Allah (gloria a Lui l’Altissimo) e non possono deviare da quelle. 15 Nessuna delle creature è in grado di sfuggire alla più piccola delle leggi che governano il cosmo, in questo senso «tutti Gli obbediscono». 16 I Nomi attraverso i quali Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ci permette di conoscerLo, prendono in molti casi spunto dalle migliori qualità e caratteristiche presenti nell’uomo e nel mondo elevandole all’altezza della Sua Maestà. 17 Non c’è alcuna possibilità di confusione di ruoli tra il padrone e il servo che pur appartengono entrambi al genere umano e sono pertanto intrinsecamente simili. Come mai potrebbe esserci confusione tra Creatore (gloria a Lui l’Altissimo) e le creature. 18 «monoteista»: sincero credente. 19 «natura originaria che Allah ha connaturato…»: il Corano afferma la naturalità («fitra») dell’IsIàm. Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) disse: «Ogni bambino nasce musulmano, sono i suoi genitori che ne fanno un israelita, un cristiano o uno zoroastria- no (adoratori del fuoco)». Il versetto prosegue ribadendo il concetto «non c’è cambiamento nella creazione di Dio», infatti qualsiasi tentativo di stravolgere l’essenza della sottomissione dell’uomo al suo Creatore provoca disordine in questa vita e disperazione nell’altra. D’altro canto anche lo stravolgimento delle leggi naturali che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ha stabilito per il creato sono foriere di mostruosità e disastri ecologici. 20 Non c’è ancora in questo versetto la proibizione della «ribà» (l’interesse sul denaro) che verrà poi inequivocabilmente nella sura ma c’è già la denuncia della sua negatività spirituale. Quest’altra possibilità di traduzione modificherebbe il soggetto e si rivolgerebbe a quelli che subiscono l’usura e non a quelli che ne traggono vantaggio: «L’interesse che versate per accrescere i beni altrui…». 21 Disastri morali ed ecologici sono il frutto della disobbedienza alle leggi di Dio (gloria a Lui l’Altissimo) e colpiscono tutti gli uomini. Il progresso materiale disgiunto dal timor di Dio mette nelle mani degli uomini terrificanti strumenti di distruzione dell’umanità stessa e del suo habitat. 22 «avrà preparato»: «una vita futura serena del Paradiso». 23 «ingrati»: dimenticando il fatto che precedentemente avevano avuto un bene. Altro significato: «rimarrebbero miscredenti». 24 «sottomessi»: muslim, sottomessi a Dio. 25 «di non essere rimasti che un’ora»; nelle loro tombe. 26 «non ti rendano leggero»: non facciano vacillare la tua fede, o Muhammad.
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