Dissero: «Bruciatelo e andate in aiuto dei vostri dèi, se siete [in grado] di farlo». «… siete stati ingiusti»: come già in altri passi dove noi utilizzeremmo la prima persona plurale, il Corano utilizza la seconda, vedi anche più sotto il vers. 1 Lett.: «Uffa a voi e…». 2 Riferisce la tradizione che Abramo (pace su di lui) fu precipitato dal tetto di un edificio nel mezzo di un’enorme pira in fiamme e, gloria ad Allah l’Altissimo, ne uscì indenne. 3 Abramo e Lot (pace su di loro) lasciano la Babilonia e si dirigono verso «bilàd ’ash- shâm», «la terra della mezza luna fertile» che, tradizionalmente, era un territorio a nord della penisola arabica che il colonialismo europeo ha suddiviso in Siria, Libano, Palestina e Giordania. La meta dei due profeti è proprio la Palestina. In questo versetto è interessante notare come la «baraka» (la benedizione, la pienezza) di quella terra riguarda «i popoli» (è il significato di «‘âlamîn» in questo contesto), cioè l’intera umanità. 4 Davide, re e giudice dei Figli di Israele, giudicava nella lite tra un agricoltore e un pastore. I montoni di quest’ultimo avevano distrutto una coltivazione. Davide decise che la proprietà del gregge passasse al danneggiato a titolo di indennizzo. Salomone, che aveva undici anni e assisteva al giudizio, espresse parere contrario e suggerì che il contadino godesse dell’usufrutto del gregge (lana, latte e agnelli) fino alla copertura del danno subito e poi restituisse gli animali al pastore. Il parere fu ritenuto equo ed illuminato, divenne proverbiale della saggezza di giudizio di Salomone e fu in seguito acquisito dalla giurisprudenza islamica. 5 «Fummo testimoni del loro giudizio»: il giudizio reso dai profeti è reso in nome di Allah. 6 «sulla terra che abbiamo benedetta»: «bilàd ash-sham», vedi vers. e la nota. 7 La tradizione riferisce, e il Corano conferma, che i dèmoni erano sottomessi a Salomone che li utilizzava come pescatori di perle e come schiavi nelle sue miniere e nei suoi cantieri di edifici sacri. 8 Giobbe è il simbolo del «sabr», termine che significa «pazienza, costanza, sopportazione». Allah (gloria a Lui l’Altissimo) lo mise alla prova per sette anni. Lo colpì duramente nei beni, negli affetti e nella salute fisica, riducendolo ad un povero corpo piagato e sanguinolento, abbandonato da tutti. Ciononostante Giobbe non lasciò mai che nel suo cuore ci fosse spazio per l’ingratitudine verso il Creatore e che dalle sue labbra sfuggisse un’imprecazione contro di Lui. 9 «la sua famiglia e un’altra ancora»: l’esegesi attinge alla tradizione e afferma che Allah compensò Giobbe risuscitando i suoi figli morti. 10 «Dhu ’l-Kifl»: questo profeta viene citato solo in questo passo e nel vers. della sura XXXVIII. Non è mai stato identificato con certezza. Secondo Tabarì (XXVII, 73-si tratterebbe di un figlio di Giobbe. 11 «l’Uomo del Pesce»: Giona, vedi introduzione dell’omonima sura x. 12 «Non c’è altro dio all’infuori di Te! Gloria a Te! Io sono stato ingiusto!»: con queste parole Giona fa «tawba» (si pente, ritorna) al Suo Signore. In queste parole c’è shahada (testimonianza di fede nell’Unicità di Allah), tasbih (glorificazione di Allah) e istighfar (richiesta di perdono). Per queste ragioni tale formula viene spesso utilizzata nel dhikr, il ricordo di Allah. In base ad una tradizione in questo versetto si troverebbe il Nome Sublime di Allah. Vedi Appendice (vedi anche II, İe III, 1-XXI, 87). 13 «Tu sei il migliore degli eredi»: Al Warìth «Colui Che eredita» è uno dei novantanove bellissimi Nomi di Allah. 14 «e sanammo la sua sposa»: la rendemmo in grado di procreare. 15 «colei che…»: Maria madre di Gesù (pace su di entrambi). 16 A proposito di queste orde apocalittiche vedi nota e nota nella sura xvIII (La Caverna). 17 «la grande angoscia»: il tormento della morte: l’interrogatorio nella tomba. 18 «il Monito»: in questo caso la Toràh. 19 «La terra…»: cfr. Salmo xxxvII, L’esegesi islamica interpreta questo passo nel senso che anche il potere terreno prima o poi sarà nelle mani dei credenti timorati di Allah. Insh-Allah! 20 «Non ti mandammo…» o Muhammad! 21 La missione di Muhammad (pace e benedizioni su di lui) ha caratteristiche universali. L’IsIàm non è certo «la religione degli arabi» (non sono più di un quinto della totalità dei musulmani) e neppure le sue leggi e i suoi precetti sono legati a particolari circostanze storiche o ambiente geografico. 22 «Sarete musulmani?»: sarete sottomessi alla Sua volontà. Ricordiamo che IsIàm significa sottomissione ad Allah e i «musulmani» sono quelli che la vivono pienamente e coscientemente. 23 «Non so se ciò…»: non so se il fatto di non conoscere il termine che Allah vi ha concesso sia una tentazione o un’illusione.