In verità sarà colui che ti odia a non avere seguito 1 . 2 «l’abbondanza»: in arabo «al-Kawthar». Questo termine, secondo alcune tradizioni indica anche un fiume del Paradiso che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ha promesso in dono al Suo Inviato (pace e benedizioni su di lui) per compensarlo e consolarlo di tutto quello che ha subito per causa Sua. Secondo l’esegesi ortodossa indica la condizione di Muhammad nel Paradiso, dove sarà posto al più alto dei livelli (al-Wassìla) e «godrà abbondantemente» della Luce divina. 3 Versetto di grande importanza per quanto riguarda la pratica rituale della Festa del Sacrificio (‘îd Adhà) che si celebra il decimo giorno del mese del pellegrinaggio e ricorda la prova cui Àlìah (gloria a Lui l’Altissimo) sottopose il suo servo Abramo (pace su di lui). Il versetto prescrive l’ordine di svolgimento dei riti, prima la preghiera comunitaria (salât-ul-îd) alla quale devono partecipare tutti i musulmani poi il sacrificio degli animali. 4 «a non avere seguito»: lett. «sarà abtar». Questa espressione significa «senza coda» ed era un epiteto ironico e ingiurioso con cui gli arabi gratificavano quelli di loro che non avevano figli maschi. La tradizione riferisce che alla morte in tenerissima età di suo figlio Qasim l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) dovette subire questa crudele oltraggiosa consuetudine. Uno dei suoi avversari giunse a dire che non avendo figli maschi, anche la religione che predicava non avrebbe avuto futuro. Miseria della Miscredenza!