Ecco, siete invitati ad essere generosi per la causa di Allah, ma qualcuno di voi è avaro. Chi si mostrerà avaro lo sarà nei confronti di se stesso. Allah è Colui Che basta a Se Stesso, mentre siete voi ad essere poveri. Se volgerete le spalle vi sostituirà con un altro popolo e costoro non saranno uguali a voi 1 Voler tratteggiare nello spazio angusto di una nota la figura di Muhammad ibn Ab- dallah ibn Abd-al-Muttalib, del clan dei Banì Hashim, della tribù dei Quraysh, Profeta e Inviato di Allah, sigillo della Rivelazione, sarebbe per lo meno velleitario. La sua funzione e la sua vita sono stati l’oggetto di una immensa produzione letteraria in ambiente islamico e inoltre gli sono state dedicate moltissime opere della saggistica occidentale. 2 Le azioni valgono soltanto se sono iscritte in un quadro il cui riferimento sia quello di compiacere Allah (gloria a Lui l’Altissimo) padrone e Signore di tutto il creato. Il versetto lo dice in maniera incontrovertibile e definitiva. La fede, infatti, è conditio sine qua non per ottenere nell’altra vita il premio per il bene compiuto in questa esistenza terrena, la consolazione per la sofferenza subita, il riconoscimento del sacrificio. 3 Il Santo Corano, ultima delle Scritture, sigillo della profezia. 4 «della tua città che ti ha bandito»: La Mecca che costrinse l’Inviato di Allah ad emigrare. 5 Coloro che hanno accettato la predicazione del Corano e vi si sono conformati, seguono un percorso di realizzazione spirituale e di purificazione benedetto dalla grazia di Aliali (gloria a Lui l’Altissimo) e dal timor di Lui. 6 L’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) mostrò l’indice e il medio e disse: «Io e l’Ora siamo giunti parallelamente, come questi due». 7 L’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse: «Pentitevi al vostro Signore perché anch’io lo imploro di perdonarmi e mi pento a Lui più di settanta volte al giorno. Quando implorate il Suo perdono ripetete sempre “non c’è dio all’infuori di Allah”, poiché Satana ha detto: “Non ho rovinato gli uomini se non col peccato, ma anche loro mi hanno rovinato dicendo: ‘non c’è dio all’infuori di Allah’ e implorando il Suo perdono. Allora cominciai ad insidiarli con le passioni”». 8 «Allah ben conosce il vostro affanno [diurno] e il vostro rifugio [notturno]»; oppure: «il vostro affanno [in questa vita] e il vostro rifugio [nell’altra]». 9 I credenti desideravano una rivelazione che ordinasse inequivocabilmente la guerra contro i miscredenti, ma di fronte a tale rivelazione si rivelò la vera natura dei dubbiosi, dei deboli e dei vili. 10 Se l’uomo rifiutasse il comando di Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ritornerebbe ai tempi dell’ignoranza e dell’insicurezza generale; l’interrogativo è solo retorico. Si può anche tradurre: Se aveste il potere, chissà se non seminereste disordine sulla terra e non rompereste i legami del sangue? 11 Il versetto descrive quegli ipocriti che, fingendosi musulmani, tramavano con i miscredenti. L’obbedienza si riferisce alla promessa di combattere i musulmani in caso di attacco a Medina. 12 «per verificare quello che si dice sul vostro conto»: secondo Tabarì (XXVI, significa: «per distinguere i sinceri dagli ipocriti». 13 II termine «fath» che traduciamo con «vittoria», significa fondamentalmente «apertura di qualcosa che era chiuso».